Sono passati più di due anni dall’inizio del conflitto in Ucraina ed ancora oggi le ostilità non sembrano fermarsi. Da mesi le forze russe ed ucraine si trovano in una situazione di stallo, senza che una delle parti riesca a trovare le energie necessarie per prevalere sull’altra.
I combattimenti tra le forze russe e le forze ucraine però non riguardano più unicamente il suolo ucraino, bensì anche una porzione del continente africano, in particolare il territorio sudanese.
A partire dall’agosto 2023, diverse unità appartenenti alle forze speciali ucraine hanno cominciato ad operare in Sudan a sostegno delle forze armate sudanesi, filo-governative, che dal 15 aprile 2023 sono coinvolte in una guerra civile contro le Rapid Support Forces, un gruppo ribelle costituito dai vertici dissidenti del Consiglio sovrano del Sudan. Inoltre, le RSF sono supportate estensivamente dal gruppo Wagner, che può contare su circa 200/300 mercenari schierati sul territorio sudanese.
PERCHÉ L’APERTURA DI UN FRONTE IN AFRICA ?
Il governo ucraino ha deciso di schierare le proprie forze speciali in Sudan sia per sostenere il governo Sudanese, che da tempo è un alleato di Kiev ed uno dei principali fornitori di armi dell’esercito ucraino, sia per colpire gli interessi russi nel paese e consequenzialmente ostacolare lo sforzo bellico di Mosca in Ucraina.
Infatti a partire dal 2017 Mosca ha stabilito una forte influenza nei paesi sub-sahariani, ed in particolare in Sudan, attraverso le attività del gruppo mercenario Wagner, formalmente una compagnia mercenaria privata ma de-facto alle dipendenze del Ministero della Difesa russo.
Le attività svolte dal gruppo mercenario in Africa sono molteplici, tra cui la stipulazione di contratti a pagamento con governi o entità africane per fornire servizi di sicurezza e di addestramento militare e la protezione delle imprese russe che operano sul territorio africano nell'estrazione illegale (senza autorizzazione delle autorità locali o in violazione delle norme nazionali vigenti) di petrolio, gas, e minerali.
Da ciò risulta evidente come il gruppo Wagner rappresenti l’asset principale del Cremlino per il mantenimento della propria influenza nei paesi sub-sahariani e per garantire un afflusso continuo di risorse energetiche e di materie prime alla Russia.
Colpire gli interessi russi in Africa potrebbe rivelarsi una strategia vincente per Kiev, permettendole di destabilizzare il gruppo Wagner e di ridurre l'afflusso di risorse dal Sudan verso la Russia.
LE OPERAZIONI IN SUDAN
Nel corso degli ultimi mesi, le forze speciali di Kiev hanno svolto vari compiti sul territorio sudanese, principalmente addestrando le forze governative e conducendo operazioni di sorveglianza, soprattutto tramite l'uso estensivo di droni. In particolare questi droni sono stati utilizzati per individuare le roccaforti delle Forze di Supporto Rapido (RSF), per monitorare i movimenti dei mercenari del gruppo Wagner sul territorio e per controllare le attività estrattive russe nel paese.
Le forze speciali ucraine, tuttavia, non si sono limitate a compiti di supporto. Infatti, in diverse occasioni, hanno effettuato incursioni armate contro le RSF e il gruppo Wagner.
In un contesto sudanese complicato dal punto di vista geopolitico e critico dal punto di vista umanitario, con il 43% della popolazione che soffre di carenze croniche di cibo secondo Human Rights Watch, le unità ucraine hanno fatto ricorso a innumerevoli tattiche di guerriglia, con l'ausilio di tecnologie avanzate.
É stato documentato, sia da fonti ucraine che da testate locali, come le forze speciali ucraine abbiano compiuto diverse operazioni anfibie notturne basate su tattiche mordi e fuggi, ottenendo successi significativi e infliggendo pesanti perdite materiali e umane al nemico. Questi successi sul campo sono stati attribuiti principalmente a due fattori: la superiore preparazione tattica e psico-fisica delle forze speciali ucraine e l'uso intensivo di tecnologie moderne da parte di quest’ultime, come visori notturni e droni per ricognizioni e bombardamenti di precisione, che garantiscono un notevole vantaggio tattico e operativo sulle RSF, che invece non dispongono di tali equipaggiamenti.
GLI SVILUPPI FUTURI
I futuri sviluppi delle operazioni ucraine in Sudan potrebbero avere diverse direzioni e implicazioni, sia a livello locale che internazionale.
É lecito pensare che se le forze speciali ucraine continueranno ad ottenere successi contro i mercenari Wagner e a minare con successo gli interessi di Mosca in Sudan, potrebbe verificarsi un’escalation del conflitto russo-ucraino. Se ciò dovesse accadere, la Russia, sentendosi minacciata, potrebbe adottare una strategia ancora più aggressiva e tentare di aumentare la presenza dei propri mercenari in altre aree critiche per l'Ucraina.
Considerando e temendo il rischio di un’ulteriore escalation, è probabile che alcune nazioni criticheranno l'intervento militare ucraino in uno Stato sovrano e faranno pressioni affinché Kiev si ritiri dal Sudan. Quest'eventualità potrebbe avere conseguenze amare per Kiev, poiché andrebbe ad influenzare la posizione diplomatica dell’Ucraina e i rapporti di quest’ultima con i suoi alleati occidentali.
L’intervento militare in Sudan, tuttavia, non presenta solo insidie e potrebbe anche rivelarsi un'opportunità per il governo di Zelensky.
Infatti, il supporto militare dell'Ucraina potrebbe rafforzare i legami tra Kiev e Khartoum e ciò porterebbe a ulteriori accordi di cooperazione, compresi quelli militari e economici, di cui beneficerebbero entrambi i paesi. Inoltre il Sudan potrebbe diventare un alleato strategico per l'Ucraina in Africa, migliorando l'accesso di Kiev alle risorse naturali e creando un fronte comune contro le influenze russe.
Gli avvenimenti recenti sembrano rafforzare l’ipotesi di una cooperazione sempre più intensa tra il Sudan e l’Ucraina, con il presidente Zelensky che ha incontrato il presidente del Sudan Abdel Fattah al-Burhan, in Irlanda a settembre.
Infatti durante questo meeting i leader dei due paesi hanno discusso su come affrontare le sfide comuni future e su come contrastare le attività di gruppi armati illegali finanziati dalla Russia in Sudan.
CONCLUSIONE
In definitiva, l'intervento delle forze speciali ucraine in Sudan rappresenta un'estensione significativa del conflitto tra Kiev e Mosca, che allarga la competizione geopolitica tra le due compagini ad un nuovo teatro di scontro. Mentre l'azione di Kiev mira a indebolire l'influenza russa e i profitti del gruppo Wagner in Africa, le conseguenze di lungo periodo potrebbero essere di vasta portata, destabilizzando ulteriormente una regione già fragile. Sicuramente la risposta della comunità internazionale sarà cruciale per determinare l’evoluzione futura di questo conflitto.
Ad oggi, non possiamo sapere se Kiev riuscirà a minare efficacemente l’influenza russa o se l’intervento ucraino provocherà una nuova ondata di violenza nell’area. Ciò che è certo è che le ripercussioni di questa operazione si faranno sentire ben oltre i confini del Sudan e dell’Ucraina, influenzando le dinamiche geopolitiche e la stabilità regionale in modo profondo e duraturo.
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